La Settimana della Moda di Milano ha stupito ancora una volta per la sua portata e creatività. Oltre 170 eventi — sfilate, presentazioni e performance — hanno trasformato la città in una vetrina vivente dell’arte fashion mondiale. Accanto ai maestri riconosciuti, sulle passerelle hanno brillato anche nuovi nomi. Tra i più discussi, il designer londinese di origine cinese Liwen Liang, che ha presentato una collezione di abiti realizzati con… porcellana sottilissima.
La corrispondente di The Place to Be, Yana Sanavio, ha incontrato Liwen Liang al Fashion Hub di Milano per parlare della sua insolita collezione, delle fonti d’ispirazione e dei progetti futuri.
— Come ha trovato il pubblico milanese? Ho un’amicizia di lunga data con Milano: oltre a Londra, ho studiato moda anche qui. Gli italiani hanno una sensibilità estetica incredibile, apprezzano molto l’innovazione e il coraggio creativo, e rispettano profondamente la cultura degli altri popoli. Sono aperti allo scambio interculturale. La loro reazione è sempre sincera — ed è per questo che mi ha fatto particolarmente piacere presentare la collezione proprio qui, alla Milan Fashion Week.
— La sua biografia è quella di un vero cosmopolita. Ma sembra che la principale fonte d’ispirazione sia la sua città natale? Sì, vengo da Jingdezhen — forse non la città più famosa della Cina, ma è considerata la capitale della porcellana del paese. La mia famiglia si occupa di ceramica da generazioni, e io ho iniziato proprio dalla porcellana. In seguito ho studiato design di moda femminile in Europa e in Inghilterra, e ora vivo e lavoro a Londra. Il mio obiettivo è unire le antiche tradizioni della lavorazione della porcellana finissima con le tecnologie moderne che rendono questo materiale… indossabile.
— Sembra un miracolo tecnologico. È stato possibile grazie a una nuova invenzione? Sì, ho dedicato quasi due anni di pandemia a esperimenti e alla ricerca della formula perfetta. Alla fine abbiamo creato delle lastre di porcellana spesse solo 0,4 millimetri. Grazie a questo, il materiale resta flessibile e l’abito non si trasforma in un’armatura. Certo, il peso si sente — circa due chili o più — ma visivamente appare leggero e fragile, come una nuvola all’alba.
— Come intende sviluppare il filone “porcellanato” o ceramico della sua produzione? Le collezioni che presento alle Fashion Week — non solo a Milano, ma anche a Londra e nei Paesi Bassi — sono opere d’arte, non pensate per il mercato di massa. Alcuni modelli li realizzo per celebrità — ad esempio, li indossano la cantante Tyla e l’attore Jun Gong. Forse vestirò anche altri personaggi pubblici. Ma ora sto lavorando a una linea di accessori: presto presenterò borse e accessori “ceramici”. Penso che per questo Natale saranno già disponibili a Milano. Quindi… restate aggiornati!