La luce è l’anima del progetto. Questo è ciò che pensa l’architetto e light designer Matteo Fiore, uno specialista con oltre trent’anni di esperienza nella creazione di progetti di illuminazione, nonché docente di corsi per progettisti. Si può dire che il suo curriculum professionale susciti invidia: tra i suoi lavori troviamo l’illuminazione di boutique di marchi come Valentino, Tod’s, Max Mara, Vivienne Westwood, Corneliani, Hogan e altri in Italia e nel mondo, showroom di Cassina, BMW Italia, oltre a numerose mostre e musei in Italia e all’estero. Matteo ha lavorato anche come designer e sviluppatore di modelli di apparecchi di illuminazione per marchi come Flos, Erco, iGuzzini, Reggiani, Zerbetto, Dil.
Abbiamo già conversato con lui diverse volte sulle pagine della nostra rivista. Questa volta, il nostro colloquio con il maestro ha riguardato la storia dello sviluppo della tecnologia di illuminazione in un segmento molto specifico – le boutique di moda. Considerando che la nostra discussione si svolge a Milano, capitale mondiale della moda, si può affermare con certezza che l’opinione di uno specialista di tale calibro possa essere utile a tutti coloro che si occupano della progettazione e decorazione di negozi di qualsiasi livello, e non solo. Intervista di Anna Kolomiyets.